Visione

L’ideazione, la pianificazione, la progettazione e la gestione delle infrastrutture leggere, ciclabili e cammini, costruisce nuove prospettive di sviluppo territoriale capaci di coinvolgere la dimensione paesaggistica, urbanistica e sociale. Una straordinaria occasione per innescare processi di rigenerazione, anche in contesti fragili e marginali.

Piùlento. Il nostro Più è fatto di Paesaggio, infrastrutture e urbanistica, tre ambiti di lavoro tenuti assieme dal fil rouge della lentezza, ovvero del movimento lento alla scoperta dei territori.  

La lentezza alla quale ci riferiamo è fatta di linee lungo le quali muoversi a piedi, in bicicletta, ma anche in barca, a cavallo, in treno, … che sono a tutti gli effetti infrastrutture leggere e come tali necessitano di saperi e competenze in grado di curarne l’ideazione, la pianificazione, la progettazione e assicurarne la gestione nel tempo. 

La mobilità lenta è un filo, una linea sottile, che apre nuove prospettive di ridisegno e progettazione di vaste porzioni di territorio.

Non solo, la mobilità lenta può generare importanti benefici di carattere ambientale, sociale ed economico, oltre ad offrirsi quale straordinaria opzione di sostenibilità quando legata agli spostamenti sistematici del quotidiano (casa-scuola, casa-lavoro). 

La progettazione delle infrastrutture leggere è una progettazione complessa, che non si risolve nel solo sedime della pista ciclabile. Qualche esempio aiuta a fissare meglio l’idea. Le infrastrutture leggere sono fatte anche di quegli elementi del paesaggio che – nell’immediato intorno dell’infrastruttura – ne accrescono la gradevolezza e la valenza ecologica. Nello sfiorare o attraversare i centri abitati, si fanno occasione per interventi di riqualificazione dello spazio pubblico e rigenerazione di luoghi in abbandono, siano questi spazi costruiti (come potrebbe essere un edificio abbandonato) o spazi aperti. Entro una porzione di territorio più ampia, rappresentano un’occasione unica per mettere in rete i patrimoni materiali e immateriali, più noti e meno noti, che punteggiano il nostro Paese con l’obiettivo di offrire nuove prospettive di sviluppo sostenibile a misura anche dei territori più marginali. Nella sua complessità e multidimensionalità, infine, il progetto di lentezza può essere occasione per promuovere nuove pratiche di inclusione sociale rivolte alle persone più fragili.

Questa è la visione di Piùlento, società spin-off del Politecnico di Milano il cui obiettivo è mettere a disposizione le competenze ed esperienze acquisite in oltre quindici anni di ricerca accademica e attività professionale sui temi del progetto di lentezza.